DI ALEXANDER AZADGAN
lesakerfrancophone.fr
Recentemente, si è sollevato un certo interesse (qui negli Stati
Uniti e all’estero) sulla validità giuridica di un eventuale terzo
mandato della presidenza Obama nel caso di una guerra imminente in forma
di attacco terroristico stile 11 settembre che, senza essere di quelle
proporzioni, permetterebbe una sospensione temporanea delle elezioni
presidenziali di novembre.
Queste supposizioni si devono in parte ad alcuni esponenti della
destra dell’intellighenzia americana. In parte a fonti indipendenti e
alle prime armi dei servizi di informazione. E a numerosi neofiti
dell’intellighenzia straniera che manifestano il medesimo interesse per
l’argomento – tutto relativamente affidabile e impregnato di una forte
coscienza cospiratrice.
Photo: Getty
Come tale, la verità diventa ancora più difficile da decifrare in
mezzo a tutte queste dicerie e insinuazioni, tra allarmi falsi e altri
più probabilmente veri.
È molto difficile prevedere con precisione chi a novembre si stabilirà (se mai eletto) alla Casa Bianca.
Ciò che appare lampante, è che ormai è evidente a tutti che Wall
Street [come i cospiratori del PNAC] desideri il proseguimento della
politica di Obama attraverso la candidatura di Hillary Clinton, dal
momento che lei rappresenta per loro l’opzione più sicura, la più
prevedibile, malleabile e controllabile. Wall Street è ossessionata in
maniera compulsiva dalla prevedibilità ed esecra il contrario, benché il
disastro che ha prodotto e che ha portato al quasi collasso economico
del 2008, possa lasciare intende il contrario. Non è il caso. Non ci
cascate.
D’altra parte, l’assoluta stupidità, i pregiudizi profondi e
l’ignoranza generale comune al 30% se non persino al 51% dell’elettorato
americano non può essere mai, e dico mai, sottovalutato, soprattutto
quando l’elemento “paura” e quelle tattiche infami note come False Flag
sono, come tutti possiamo testimoniare, regolarmente utilizzate nel
mondo post 11 settembre.
Queste astuzie diaboliche sono sempre state usate nel corso della
storia umana, ma abbiamo assistito a una concentrazione senza precedenti
del loro impiego a partire dall’11 settembre, che altro non era che una
ricetta prefabbricata per garantire la durata del primo mandato di Bush
(2000-2004) e, poi, della sua rielezione nel 2004-2008.
Facendo riferimento a queste tattiche perverse praticate nel corso
della storia, occorre citare qualche esempio riguardante il solo XX
secolo:
1) Il naufragio di Lusitania nel 1915 come preludio all’entrata di Washington nella prima guerra mondiale.
2) La macchinazione di Hitler per bruciare il
Reichstag tedesco nel 1933 con lo scopo di accusare [e di eliminare],
una volta per tutte, nel corso dei 12 anni del terzo Reich, i suoi
avversari politici schierati a sinistra.
3) L’attacco giapponese a Pearl Harbor nel 1941
servito come pretesto per l’ingresso di Washington nella seconda guerra
mondiale malgrado i pareri di numerosi analisti dell’epoca che tentarono
ferocemente di mettere in guardia la sorda amministrazione di Franklin
Delano Roosevelt.
4) L’incidente nel golfo di Tonkin che è servito come scusa per la guerra di Washington in Vietnam.
E ultimo ma non meno importante,
5) Gli attacchi dell’11 settembre che ci hanno
volontariamente coinvolto in un ciclo azione-reazione apparentemente
senza fine per giustificare ciò che chiamano la guerra contro il
terrorismo di Washington, ma che in verità è una guerra per il terrore.
Tutto questo con l’intenzione di procurare ulteriori danni in quella
parte già caotica del mondo che chiamiamo Medio Oriente – per i
combustibili fossili così come per fini ideologici e, con questo,
intendo dire per fini escatologici.
Tutti questi fatti, in particolare l’ultimo, sono stati progettati
con astuzia, attraverso un calcolo preprogrammato avente come
conseguenza la fabbricazione fallace del consenso del popolo americano,
ipnotizzato da paure largamente false e mal percepite.
Ma ritorniamo al punto precedente riguardante un eventuale colpo di
stato di Obama nel caso in cui Trump abbia la meglio contro Clinton.
Tutti questi fattori di paura, in combinazione con il crollo economico
del 2008 che non è mai stato veramente risolto (tranne che per quell’1% a
scapito del 99%), così come le dispendiose e sconsiderate guerre del
primo decennio del 2000, e non solamente nel Medio Oriente, ma anche
alle porte della Russia [attraverso l’Ucraina], tutto questo ha creato
un’avversione molto profonda [e della diffidenza] nei confronti di
Hillary Clinton essendo lei coinvolta in pieno in queste decisioni
rivelatesi errate, ossia l’invasione del 2003 e l’occupazione dell’Iraq e
la seguente in Libia con la destituzione di Muammar Gheddafi nel 2011 e
l’assassinio dell’ambasciatore Stevens, un colpo organizzato dai
servizi americani in associazione con quel guazzabuglio chiamato
Benghazi.
Il coinvolgimento di Hillary Clinton in tutti questi fatti, e più
ancora il suo comportamento sospetto ed evasivo e la sua intenzionale
mancanza di trasparenza – vale a dire la soppressione di migliaia di
mail dal server del suo computer personale nel corso delle sue attività
per sovvertire il regime libico, fatto nel quale lei è invischiata fino
ai collo - tutti questi fattori così come il suo comportamento arrogante
e solitamente aggressivo hanno prodotto [ed esacerbato] una profonda
avversione e sospetto da parte di una notevole porzione di elettorato
americano, democratico e repubblicano in ugual misura, ciò che spiega il
fenomeno Bernie Sanders benché quest’ultimo fosse ormai a fine
carriera.
Tutto questo favorisce la campagna di Donald Trump, che fino a oggi,
effettivamente, ha offerto uno spettacolo clownesco della realtà, un
palcoscenico politico che è riservato solo a lui (certamente grazie alla
sua vanità e il suo lavoro, ma su un terreno di gioco molto più
grande), nel quadro di una politica demagogica tossica e pericolosa.
Tutto ciò ci conduce ad antiche speculazioni a fronte d’una possibile
[ma a mio avviso poco probabile] continuazione del regime Obama, se le
strutture di potere a Wall Strret (e a Washington) si sentissero
minacciate da ciò che potrebbe somigliare a una presa di controllo
imminente da parte di Trump, e se questo dovesse essere il caso nei
prossimi mesi a venire.
Questi gruppi di analisti sostengono che la cricca di Washington
neocon/neolib potrebbe produrre un'altra operazione sotto falsa bandiera
stile 11 settembre, ma non di pari grandezza, al fine di sostenere il
regime Obama con il falso pretesto di un’urgenza nazionale.
Essi inoltre denunciano che il complesso delle percezioni, dei
sentimenti e dei timori americani è già stato [e lo è ancora] plasmato
per preparare le masse ad accettare questo possibile scenario attraverso
una serie di operazioni False Flag. Dall’ “inside job”dell’11 settembre
al 7 luglio 2005 nel Regno Unito, e tutto il cammino percorso per
arrivare alla creazione di uno stato di ferocia permanete attraverso gli
agenti Isis a Parigi, San Bernardino, Bruxelles, e adesso nell’orribile
atto di Orlando, in Florida.
Alexander Azadgan
Fonte: http://lesakerfrancophone.fr
Link: http://lesakerfrancophone.fr/un-troisieme-mandat-pour-la-presidence-obama
15.06.2016
Traduzione da francese per www.comedonchisciotte.org a cura di VOLLMOND