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Cinema: Metropolis e la battaglia per l'unita' del gregge
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Il capolavoro cinematografico Metropolis, del 1927, viene spesso descritto come un’opera dell'”espressionista tedesco” (anti realista) e un film di “fantascienza.”
Oggi, mentre osserviamo il dissolversi dell’effimera saga
sull’apocalisse virale del Covid19, cercheremo di appurare se la trama
di Metropolis sia veramente anti-realista. Guardare il film quasi un
secolo dopo la sua realizzazione porta ad alcune sconcertanti
considerazioni esistenziali.
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Cinema: Laboratorio Grecia - I Singoli Capitoli
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Laboratorio Grecia è un documentario che cerca di capire il presente attraverso la Storia.
Un presente incerto, comune a tanti Paesi europei, Italia inclusa.
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Cinema: L'uomo macchina da presa
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Cinema: Comedonchisciotte
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04/10/2018 (451 letture)
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Cinema: Ant-Man and the W.A.S.P.?
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Cinema: Scudieri nel Post-Millennials World
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 Cinema: Il sacrificio del cervo sacro
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Cinema: Dogman (o le prevedibili virtu' dell'ignoranza)
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Quest’anno il ricco programma mi ha quasi fatto desiderare essere al
Festival di Cannes. E tenete presente che andare a Cannes non è mai
stata una delle mie principali aspirazioni, preferisco Venezia. Eppure
titoli come Shoplifter (Manbiki kazoku) del giapponese Kore’eda, BlacKkKlansman di Spike Lee, l’attesissimo The Man Who Killed Don Quixote di Terry Gilliam, ma anche Under the Silver Lake
di David Robert Mitchell, mi hanno fatto venire l’acquolina in bocca.
Ero sinceramente curioso di sapere chi avrebbe infine premiato la giuria
a maggioranza femminile del concorso principale, presieduta dalla
bravissima e affascinante Cate Blanchett, portavoce del movimento #MeToo.
Come anche di leggere le recensioni dell’ultima fatica di Gilliam,
considerando poi che non è affatto certo noi comuni mortali riusciremo a
vederla in sala.
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Cinema: Infinity war (of identity)
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Il 25 aprile, giorno della liberazione, ho scelto di non recarmi in
pellegrinaggio presso qualche luogo simbolo della resistenza in
compagnia di deludenti e anacronistici residuati degli anni ’70, gente
che non ci sta capendo “più un cazzo, ma da mo!” – la citazione viene da
Ferie d’Agosto di Virzì e andrebbe girata allo stesso regista
recentemente in visita a una sede romana del PD – sofisticati politologi
caduti dalle nuvole all’imporsi di Trump, della Brexit, degli
indipendentisti catalani e via dicendo.
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Cinema: Un po' carne e un po' pesce
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Rileggendo il mio articolo precedente, mi sono reso conto dell’uso smodato e fastidioso che ho fatto della locuzione un po’.
Non che abbia una particolare simpatia per la formula, tutt’altro.
Sembra proprio abbia inconsciamente assimilato un modo di fare tipico
dei tempi e della nostra società in cui nulla appare veramente brutto né
veramente bello, né buono né cattivo.
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Secondo John Pilger,
uno dei più attesi eventi tv della rete PBS riguarda la guerra del
Vietnam, ed è un lungo documentario della durata di 18 ore, realizzato
dai registi Ken Burns e Lynn Novick, che hanno raccontato «la storia
epica della guerra del Vietnam, come non è mai stata raccontata prima».
L’intento è chiaro fin dall’inizio, dove il narratore dice che la guerra
«è stata iniziata in buona fede da persone oneste per gravi equivoci,
eccessiva sicurezza americana e fraintendimenti dovuti alla guerra
fredda».
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Cinema: LO SCANDALO WEINSTEIN CI DICE COS'E' VERAMENTE HOLLYWOOD
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Weinstein era un potentissimo produttore cinematografico, co-fondatore
di Miramax Films e grande finanziatore di politici Democratici. È stato
licenziato dal suo incarico di co-presidente della Weinstein Company
dopo che il New York Times ha pubblicato un articolo che rivelava le sue
seriali molestie sessuali verso impiegate donne. La sua storia è una
tale tempesta perfetta di corruzione, depravazione ed ipocrisia che
rappresenta alla perfezione il decadimento morale dell’America.
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Cinema: HOLLYWOOD E LA TEORIA DELLA COSPIRAZIONE
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DI NICOLAS BONNAL
dedefensa.org
Alcuni
sostengano che Hollywood sia un agente dello Stato profondo americano.
Sappiamo per esempio che la CIA ha imposto nel mondo il prototipo dei
musei esistenti e l’espressionismo astratto, insomma tutta l’entropia
artistica contemporanea. I capi della CIA sono dei «figli di papà usciti
dall’Ivy League» (Manfred Holler) che hanno sempre gestito al meglio
gli interessi finanziari e le collezioni d’arte di famiglia a Wall
Street; d’altra parte le grandi star (Fred Astaire, John Wayne, James
Stewart) hanno sempre assecondato l’agenda imperialista americana.
Sappiamo che l’Esorcista di Friedkin fu prodotto e scritto da William
Peter Blatty (ufficiale della CIA) con l’obiettivo di riprendere il
controllo sulle popolazioni occidentali; serviva probabilmente per
giustificare la campagna globale sull’aborto e la tripla guerra contro
il povero Iraq (riguardatevi l’inizio).
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Cinema: CARRIE FISHER E IL FENOMENO DI STAR WARS
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DI DAVID WALSH
wsws.org
La
morte dell’attrice Carrie Fisher questo martedì all’ età di soli 60
anni, alcuni giorni dopo un attacco di cuore che l’aveva colpita a bordo
di un volo nella tratta Londra – Los Angeles, ha provocato espressioni
di dolore nei fan in tutto il mondo. Alla tristezza per la morte della
Fisher si è poi aggiunta quella dovuta all’improvviso trapasso, appena
24 ore più tardi, dell’ottantaquattrenne madre di lei; la ben nota
attrice Debbie Reynolds.
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Cinema: FRANCIA: SOSPESA LA PROGRAMMAZIONE DEL FILM 'BASTILLE DAY'
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RACCONTAVA LA STORIA DI UN ATTENTATO ORGANIZZATO DAL MINISTERO DELL'INTERNO
FONTE: PANAMZA
facebook.com
Domenica 17 luglio, la stampa francese ha dato notizia del ritiro dai
cinema del film franco-britannico- americano intitolato “Bastille Day”,
uscito il 13 luglio e riguardante l’organizzazione di attentato
previsto a Parigi il 14 luglio (https://youtu.be/uFUO7Qarics).
Questo il motivo del ritiro: secondo StudioCanal, produttore e
distributore del film, si tratterebbe di “rispettare le vittime”
dell’attentato di Nizza (http://panamza.com/btx).
La decisione è stata presa da Didier Lupfer, direttore generale di StudioCanal – filiale del gruppo Canal+ di Vincent Bolloré (http://panamza.com/bty; http://panamza.com/12657).
Dato da sottolineare: nella comunicazione riguardante il ritiro del
film, l’AFP e TF1 mente quando afferma che il film racconta la storia di
un attentato “preparato da una francese” (http://lci.tf1.fr/cinema/news/bastille-day-un-cas-rare-de-film-deprogramme-en-raison-de-l-actualite-8767620.html).
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Cinema: 'LA GRANDE SCOMMESSA' E IL PIANO DI BERNIE SANDERS PER FAR SALTARE WALL STREET
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DI ROBERT REICH truthdig.com
Se non avete visto “La grande scommessa” – diretto e co-scritto da
Adam McKay, basato sul libro, tratto da una storia vera, di Michael
Lewis circa le bolla immobiliare e quella del credito che hanno
innescato la grande recessione – vi raccomando di farlo.
Non solo il film è un modo piacevole (se si può usare questa parola)
di capire come le grandi banche hanno sbattuto milioni di Statunitensi
fuori dalle loro dimore, bruciato risparmi e posti di lavoro – e poi
sono state salvate con i soldi dei contribuenti. Esso è anche una
lezione che dimostra come queste lo stiano per fare di nuovo – e come il
loro potere politico continui ad erodere le leggi studiate per
prevenire una nuova crisi ed a proteggere le alte sfere da ogni
responsabilità.
Ancor più importante, il film mostra
perchè il piano di Bernie Sanders di far saltare le maggiori banche e di
reinserire il Glass-Steagall Act (ovvero la separazione tra le banche
di investimento e quelle commerciali) sia necessario – e perchè il più
modesto piano di Hillary Clinton non sia sufficiente.
Tornerò a Bernie ed Hillary tra poco, ma prima dovete sapere perchè
Wall Street vuole che dimentichiamo quanto accaduto veramente.
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Cinema: L'ULTIMO GUERRE STELLARI E' UNA PARABOLA APOLOGETICA DELL'IMPERO USA
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DI CHRIS BURNETT counterpunch.org
Praticamente qualsiasi cosa nell’ultimo Guerre stellari non ha senso,
almeno a livello di coerenza logica. La trama fa buchi da tutte le
parti. Nonostante ciò i fan di vecchia data di Star Wars non hanno
problemi a “sospendere l’incredulità” per provare l’ebbrezza della
regressione infantile. Me stesso incluso. Tuttavia nell’America di oggi,
dominata dall’immagine, dove si vendonio guerre o elezioni come fossero
dentifricio, credo che la “sospensione dell’incredulità” sia un fatto
quotidiano.
La gente desidera credere e l’industria
culturale produce narrative di “guerra pura” per soddisfare un
insaziabile appetito di violenza, precisamente ciò che Guerre stellari
ci offre, soltanto che stavolta, desidero sostenere, è stato tutto
rovesciato per funzionare al servizio di un impero realmente esistente:
l’Impero Americano.
Non voglio spingermi a sostenere che il “Risveglio della forza” sia
stato concepito intenzionalmente come pezzo di propaganda imperiale a
sostegno delle guerre USA, ma è difficile non legare i puntini con la
storia di razzismo e xenofobia di Disney, la totale assenza di una
definizione politica del Lato Oscuro (a parte un vago nichilismo stile
ISIS) ed il modo in cui i “buoni” sono sempre innocenti assaliti da una
forza malvagia che odia la loro libertà. Il Lato Oscuro nel “Risveglio
della forza” viene ricostituito nella guisa di un ordine antagonista che
si da senza mezzi termini al terrore di massa per distruggere la
Repubblica (Democrazia).
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Cinema: IL SEGRETO DI KUBRICK
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ilporticodipinto.it
Stanley Kubrick è una merda di talento (Kirk Douglas)
Dopo l'intervista tarocco che sta spopolando in rete in cui il
maestro del cinema confesserebbe di essere l'autore dei falsi allunaggi,
un falso confezionato per gettare discredito sulle voci che legano
Kubrick alla truffa delle missioni apollo [1], può essere interessante dare un'occhiata agli indizi reali che il regista ha intenzionalmente inserito nei suoi film.
Chiarire alcuni aspetti è necessario perché, mano a mano che la
sabbia del tempo ricopre la mente, quando i ricordi si affievoliscono,
esce sempre una riscrittura della storia che approfitta della memoria
corta o dell'ignoranza della gente. L'intervista bufala qui
citata ad esempio, sembra confezionata ad arte per colpire la
sensibilità dei conoscitori ed estimatori di Stanley Kubrick,
ma anche per tutte quelle persone (una larga maggioranza) che hanno
bisogno di essere rassicurate sviluppando un senso di appartenenza al
pensiero più popolare e in voga.
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Cinema: THE DREAM AND THE END - UNA RADIOGRAFIA HOLLYWOODIANA DELLA STORIA
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DI HS
comedonchisciotte.org
La fabbrica dei sogni e il "risveglio
Che
l'American Dream of Life fosse un reperto di un passato piuttosto
recente era chiaro fin dagli anni del conflitto in Vietnam (1961 -
1975) mai chiamato realmente "guerra" da chi provocò la terribile
escalation. Quando fu finalmente visibile e ben impresso neglio occhi
degli americani e del mondo che una superpotenza imperialista e
arrogantemente sprezzante stava bombardando popolazioni e civili inermi
piuttosto che combattere la solita supposta minaccia "comunista", il
sogno si spezzò o, meglio, cambiò repentinamente di segno.
Nonostante
la già collaudata e mastodontica macchina bellica a stelle e strisce
avesse dispiegato tutto l'enorme potenziale assassino e distruttivo – se
si eccettuano le bombe nucleari – provocando un milione e mezzo di
morti, un esercito di resistenti partigiani piuttosto male armato e
peggio equipaggiato era riuscito ad avere la meglio infliggendo una
sconfitta di proporzioni non indifferenti al potente nemico. Sotto lo
sguardo di attoniti spettatori erano apparsi i corpi nudi, disfatti e
dolenti di donne e bambini che fuggivano dai bombardamenti incessanti
dell'aviazione americana. Quella non era più l'America assurta al rango
di baluardo del "mondo libero", dei liberatori dell'Europa dal giogo
nazifascista e dei fieri oppositori e avversari del colosso totalitario
sovietico. Gli USA precipitavano più in basso, al rango di potenza
imperialista e dominata da pulsioni fascisteggianti.
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