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Filosofia: NEOCONSERVATORI, MACHIAVELLI E IL PRINCIPE
Francesca de
Bardin
GlobalResearch.ca
Tiranni e despoti
non hanno mai chiesto la giustificazione delle loro azioni. Nel 17 °
secolo, quando i filosofi politici iniziarono a respingere le
classiche dottrine cattoliche della politica e dell'etica, il
Principe venne considerato più attinente: le verità sono più
importanti degli ideali.
Probabilmente
non è un caso che il Principe sia stato interpretato male per 300
anni. Considerato alla lettera, non esiste una giustificazione
migliore per la tirannia, sia politica che economica, di quella
fornita dall'interpretazione universale del Principe di Niccolò
Machiavelli. Questo piccolo opuscolo, scritto nel 1513-1514, rivolto
al nuovo principe dei Medici, se preso alla lettera, descrive le
migliori pratiche per raggiungere e mantenere il potere usando
crudeltà, paura, bugie, inganni e una falsa benevolenza per
nascondere le azioni immorali necessarie a raggiungere i propri
obiettivi. Indica Cesare Borgia come principe ideale da emulare.
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Postato da cdcnet il 16/05/2017 (393 letture)
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Filosofia: FOUCAULT'S LESSON: GUILLOTINING THE KING ONCE AND FOR ALL
by Amador Fernández-Savater on April 2, 2015
roarmag.org
The
maturity of political thought does not consist in ‘leaping’ from the
streets into the institutions, but in cultivating a new political
imagination.
At
the end of 1977, socialists and communists were arguing over the
development of a ‘common program’ to be presented jointly in the French
general elections of March 1978. The moment had come, some thought, to
translate the May ’68 revolt into an electoral and institutional victory
through the necessary ‘unity of the left’. It was time for ‘politics
with a capital P’, for seriousness, after self-management, direct
democracy and self-organization had proven a shoddy means of
transforming reality.
Photo: Michel Foucault insults the police (by Elie Kagan, 1972).
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Postato da cdcnet il 03/04/2015 (644 letture)
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Filosofia: L'ERA DELLA SOLITUDINE
DI GEORGE MONBIOT Competitività ed individualismo ci stanno spingendo verso una devastante Era della Solitudine
Come possiamo definire questo nostro tempo? Non è il tempo
dell’informazione: la sconfitta dei movimenti di educazione popolare ha
lasciato un vuoto che ora viene colmato da teorie di marketing ed
ipotesi di complotti (1). Come l’età della pietra, quella del ferro e
quella dello spazio, l’era digitale ci dice molto sui prodotti, ma poco
sulla società. L’antropocene, in cui gli esseri umani producono il
maggior impatto sulla biosfera, non basta a differenziare questo secolo
dai precedenti venti. Qual’ è l’evidente trasformazione sociale che
contrassegna il nostro tempo distinguendolo da quelli che lo hanno
preceduto?
A me appare ovvio: questa è l’Era della Solitudine.
Quando Thomas Hobbes sostenne che nello stato di natura, prima che
emergesse un’autorità che esercitasse un controllo, eravamo tutti in
guerra “l’uno contro l’altro” (2), non avrebbe potuto fare un errore più
grande. Fin dall’inizio eravamo creature sociali, una sorta di api
mammifere, che dipendevano completamente le une dalle altre. Gli ominidi
dell’Africa orientale non avrebbero potuto sopravvivere da soli neanche
una notte. Siamo costituiti, in misura maggiore rispetto a quasi tutte
le altre specie, dalla relazione con gli altri. L’epoca in cui stiamo
entrando, in cui viviamo separati, non è simile a nessun’altra epoca
precedente.
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Postato da cdcnet il 12/12/2014 (904 letture)
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Filosofia: NOAM CHOMSKY: ECOLOGY, ETHICS, ANARCHISM
By Javier Sethness
truth-out.org
There can be little doubt about the centrality and severity of the
environmental crisis in the present day. Driven by the mindless
"grow-or-die" imperative of capitalism, humanity's destruction of the
biosphere has reached and even surpassed
various critical thresholds, whether in terms of carbon emissions,
biodiversity loss, ocean acidification, freshwater depletion, or
chemical pollution. Extreme weather events can be seen pummeling the
globe, from the Philippines — devastated by Typhoon Haiyan in November
of last year — to California, which is presently suffering from the
worst drought in centuries. As Nafeez Ahmed has shown,
a recently published study funded in part by NASA warns of impending
civilizational collapse without radical changes to address social
inequality and overconsumption. Truthout's own Dahr Jamail has written a
number of critical pieces lately that have documented the profundity of
the current trajectory toward anthropogenic climate disruption (ACD)
and global ecocide: In a telling metaphor, he likens the increasingly mad weather patterns brought about by ACD to an electrocardiogram of a "heart in defibrillation."
Photo Credit: Education Rediscovered; Screenshot / YouTube.com
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Postato da cdcnet il 05/04/2014 (1265 letture)
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Filosofia: IL SAGGIO CONSIGLIERE DI PUTIN
DI ISRAEL SHAMIR
Thetruthseeker
Difficilmente le idee vanno verso ovest. Normalmente sono le idee
Occidentali a diffondersi ad Est, non il contrario. La Russia, l'erede
di Bisanzio, è l'"Est", fra altri grandi "Est" quali Dar ul-Islam, Cina,
India; tra questi, la Russia è la più vicina all'Ovest ma le differenze
sono molte. Questa è probabilmente la ragione per cui Dugin, importante
intellettuale contemporaneo russo, solo ora prova a fare un passo verso
la consapevolezza occidentale.
Alexander Dugin, giovane, elegante, sottile e ordinato, il professore
con la barba dell'Università di Mosca, è un idolo nella sua patria; le
sue conferenze sono affollate; i suoi numerosi libri parlano dei più
svariati argomenti che vanno dalla cultura pop alla metafisica, dalla
filosofia alla teologia, dagli affari esteri alla politica interna.
Parla molte lingue, è un lettore vorace e ha reso popolari in Russia
molti filosofi occidentali meno noti. È pronto a sondare le acque ancor
più profonde del pensiero mistico ed eterodosso con coraggio
sconcertante. E' un personaggio controverso; adorato ed odiato allo
stesso tempo, ma mai noioso.
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Postato da cdcnet il 01/07/2013 (837 letture)
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Filosofia: IL VASO DI PANDORA DELLA TEORIA DEL GENERE
LA MUTAZIONE SOCIOLOGICA DELL'UMANITA’
DI CHEMS EDDINE CHITOUR
mondialisation.ca
“Allo scopo di governare e controllare una popolazione con mezzi
diversi dalla violenza, bisogna ottenere il il suo consenso per mezzo
degli strumenti ideologici dello Stato: il sistema educativo, il
divertimento, la religione, il sistema politico...”
Louis Althusser
A partire da una ventina d'anni, la sociologia ha iniziato a esplorare
un dominio rimasto a lungo misterioso, vedi tabù, quello della
determinazione sociologica di un individuo per la quale le sue scelte
sono dettate dalla natura o sono il risultato di un costrutto sociale.
“La teoria queer o teoria del genere è una teoria sociologica nata negli
Stati Uniti all'inizio degli anni 90 del 1900.
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Postato da cdcnet il 20/06/2013 (1021 letture)
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Filosofia: LA MORALE DEL DEBITO E IL TEMPO RUBATO
DI AGNES ROUSSEAUX
bastamag.net
Intervista a Maurizio Lazzarato
Prestiti, crediti, creditori, debitori, deficit, debito e tasso di
rimborso, " fiscal compact" ... Il debito è ovunque, ha invaso la nostra
vita. Ma il debito non è solo economico, il debito è soprattutto
un’opera della politica.
Non è una sfortunata conseguenza della crisi è al centro del
progetto neoliberista e permette di rafforzare il controllo degli
individui e delle società. "Il rimborso del debito è una appropriazione del tempo. E il tempo è la vita ", spiega il sociologo e filosofo Maurizio Lazzarato (La Fabbrica dell'uomo indebitato).
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Postato da cdcnet il 18/09/2012 (1136 letture)
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Filosofia: IMPARARE A PENSARE
DI CHRIS HEDGES
truthdig
Le culture che durano dedicano un spazio riservato a coloro che mettono
in dubbio e sfidano i miti nazionali. Artisti, scrittori, poeti,
attivisti, giornalisti, filosofi, ballerini, musicisti, attori, registi e
ribelli devono essere tollerati se una cultura vuole evitare il
disastro. I membri di questa classe artistico-culturale, che solitamente
non sono benvenuti nelle stordenti aule accademiche dove trionfa la
mediocrità, fungono da profeti. Sono allontanati o etichettati come
sovversivi delle elite del potere, perché non condividono il narcisismo
collettivo dell'autoesaltazione. Essi ci obbligano ad affrontare tesi
mai prese in considerazione, quelle per cui andremmo verso la
distruzione se non le affrontassimo.
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Postato da cdcnet il 10/08/2012 (1246 letture)
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Filosofia: PERCHE' LAVORIAMO TANTO NONOSTANTE SIA IL XXI SECOLO ?
DI OWEN HATHERLEY
sinpermiso.info
In pratica, se nel passato c’è qualcosa su cui tutti i futurologi
concordavano, è che nel XXI secolo ci sarebbe stato moltissimo meno
lavoro. Che cosa avrebbero pensato, nell’aver saputo che nel 2012 la
classica giornata lavorativa dalle 9 alle 17 si sarebbe evoluta in
qualcosa di più simile a una giornata dalle 7 del mattino alle 7 di
sera? Sicuramente si sarebbero guardati attorno e avrebbero visto come
la tecnologia prendeva il controllo in molte professioni nelle quali
prima era necessaria una numerosa mano d’opera, avrebbero contemplato lo
sviluppo dell’automatizzazione e della produzione intensiva, e si
sarebbero chiesti, “perché passano dodici ore al giorno in lavori
futili?”.
Si tratta di una questione alla quale né la
destra né la sinistra ufficiali rispondono adeguatamente. Ai
conservatori è sempre piaciuto pontificare riguardo alle virtù morali
del lavoro duro e una buona parte della sinistra, concentrata nei
terribili effetti della disoccupazione di massa, propone
comprensibilmente “più lavoro” come soluzione principale contro la
crisi. Le vecchie generazioni avrebbero trovato tutto questo
disperatamente deludente.
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Postato da cdcnet il 18/07/2012 (1353 letture)
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Filosofia: IL FILOSOFO FRANCESE
DI GILAD ATZMON
gilad.co.uk
Che cosa fa di un uomo un filosofo? Probabilmente la capacità di puntare all'essenza delle cose quando si celebra l'amore della sapienza (philosophos). Anche se Bernard-Henri Levy, si presenta come un filosofo francese, sembra che manchi di questa elementare capacità. A differenza di un vero filosofo, Levy si impegna in una piroetta senza fine, tipico di un agente dell' Hasbara.
Pochi giorni fa l'Huffington Post ha dato spazio al presunto ‘filosofo' Levy.
Levy non approva la campagna del movimento BDS (Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni). Egli afferma che è "anti democratica". Mi aspettavo che Levy evocasse eloquentemente la 'libertà di parola' e i diritti umani, ma l’ 'intellettuale' sionista ha fallito miseramente. Levy ha seguito il ben consolidato modello giudaico sionista e le diffuse idee precotte che difficilmente danno forma a un argomento. Pateticamente, nella maggior parte dei casi, il farneticare di Levy si dimostra contro efficace alla sua causa.
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Postato da cdcnet il 21/02/2011 (1371 letture)
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Filosofia: MARINALEDA - DOVE UN MONDO DIVERSO E MIGLIORE E' POSSIBILE
DI DOUGLAS HAMILTON Counterpunch
A circa 100 Km a est da Siviglia si trova una cittadina di 2.700 persone chiamata Marinaleda. È una delle numerose città e paesi agricoli nella provincia di Siviglia, circondata da miglia e miglia di distese pianeggianti e agricole. Ciò che contraddistingue Marinaleda da qualunque altro posto in Spagna e, se possibile, anche in Europa è che per gli ultimi trent’anni è stata il centro di continue lotte per il lavoro e un luogo dove è emersa un’attuale forma operante e in evoluzione di socialismo reale. Ho avuto la fortuna di visitare la città la scorsa settimana e, in un momento di profonda crisi economica e di cinismo politico, non sarei potuto rimanere più colpito davanti alle sue irripetibili imprese socialiste.
Negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, nel corso di una lotta per il lavoro e per una forma di agricoltura più giusta, i lavoratori di Marinaleda furono coinvolti in varie occupazioni ed espropriazioni di terre agricole in mano ai proprietari terrieri locali e delle loro vaste tenute, tipiche della regione. Le occupazioni erano guidate da un giovane, carismatico, radical-socialista di nome Juan Manuel Sç–£chez Gordillo, che guidava il Sindicato de Obreros del Campo (SOT) (Unione dei lavoratori agricoli).
Nella foto: Juan Manuel Sç–£chez Gordillo, sindaco di Marinaleda
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Postato da cdcnet il 16/06/2010 (1903 letture)
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Filosofia: CINQUE CONSEGUENZE FILOSOFICHE DELLA CRISI
DI MARCELO JUSTO
BBC Mundo
L’attuale crisi economica non si limita a una questione di statistica, né si riduce all’impatto devastante di incertezza e disoccupazione sulla società.
Con la debacle mondiale è crollata una visione del mondo che era sembrata quella dominante e irreversibile dopo la caduta del muro di Berlino.
Questa visione è stata catturata da alcune citazioni celebri come “la fine della storia” di Francis Fukuyama, “la società non esiste” del primo ministro britannico Margaret Thatcher o i dieci punti del consenso di Washington che promuovevano la liberalizzazione, la deregolamentazione e la privatizzazione globale.
Il nuovo dogma seguito alla sconfitta del comunismo era dare tutto il potere al settore privato, assumere il mercato a misura di razionalità economica e utopia e l’individualismo più sregolato come principio etico ordinante.
Con la recessione economica anche questa visione del mondo è entrata in crisi.
BBC Mundo ha identificato cinque conseguenze a livello filosofico.
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Postato da cdcnet il 04/09/2009 (1655 letture)
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Filosofia: L'APOCALISSE E' INSITA NEL CAPITALISMO
DI MICHAEL PARENTI
informationclearinghouse.info
Dopo la sconfitta dei regimi comunisti dell’Europa orientale, il
capitalismo fu esibito come l’indomabile sistema che avrebbe portato
prosperità e democrazia, il sistema che sarebbe prevalso fino alla fine
della Storia.
La crisi economica attuale, comunque, ha convinto alcuni prominenti
sostenitori del libero mercato che esiste qualche grave mancanza. A
dire la verità, il capitalismo non è ancora venuto a patti con molte
forze storiche che fanno sì che esso sia un problema infinito:
democrazia, prosperità, e il capitalismo stesso, le vere entità che i
legislatori del capitalismo sostengono siano da allevare.
Plutocrazia vs Democrazia
Consideriamo innanzitutto la democrazia. Sentiamo dire che negli USA
capitalismo e democrazia vanno a braccetto, da cui l’espressione,
‘democrazie capitaliste’. In realtà, lungo la nostra storia c’è stata
una relazione decisamente antagonistica tra democrazia e concentramento
di capitale. Circa ottant’anni fa, Luois Brandeis, membro della Corte
Suprema di Giustizia, commentò: “Possiamo avere la democrazia in questa
nazione, oppure possiamo avere una grande ricchezza concentrata nelle
mani di pochi, ma non possiamo averle entrambe”. Gli interessi monetari
sono sempre stati oppositori, non propositori, della democrazia.
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Postato da cdcnet il 10/03/2009 (1277 letture)
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Filosofia: CANI, GATTI E CREAZIONISMO
DI JEAN BRICMONT Counterpunch
“La critica della religione è il prerequisito di qualsiasi critica."
Karl Marx (Introduzione ad "Un Contributo alla Critica della Filosofia del Diritto di Hegel").
Con tutto il dovuto rispetto per cani e gatti, non mi aspetto che essi possano essere mai in grado di capire le leggi che governano il movimento planetario. E’ questa una testimonianza dell’esistenza di Dio? Certo che no! Che domanda stupida! Ma, se sostituiamo cani e gatti con gli uomini ed il problema del movimento planetario con la questione sulle origini della vita o dell’universo o con la domanda perche' numerose costanti fisiche assumono certi valori ben precisi, allora il “si” come risposta riassume l’intero contenuto del cosiddetto movimento del disegno intelligente [Intelligent Design, abbreviato in ID nel seguito, N.d.r.].
Perche' dedicare un intero libro all’argomento, come hanno fatto John Bellamy Foster, Brett Clark e Richard York nel recente Critica del Disegno Intelligente (Monthly Review, 2008)? Bene, una ragione è che la questione è purtroppo estremamente popolare, soprattutto negli Stati Uniti. Inoltre, non parla soltanto di questo ma rivede anche in modo estremamente brillante l’eterna battaglia tra materialismo e spiritualismo o idealismo, passando per le opere di Epicuro, Lucrezio, Hume, Feuerbach, Marx, Darwin, Freud, Lewontin e Gould e dei loro avversari. Il materialismo può essere definito come un tentativo di spiegare il mondo in termini di “se'”, un’idea che risale ai Greci. Tuttavia, al fine di evitare eventuali tautologie, è necessario sapere cosa significa “io”. Per i credenti Dio è parte del mondo, il che spiega quindi il mondo in termini di Dio quale parte della spiegazione del mondo in termini di se'.
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Postato da cdcnet il 25/01/2009 (2097 letture)
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Filosofia: ARRENDERSI ALLA PAROLA CHE INIZIA PER "A"
DI CAROLYN BAKER Truth To Power
Le esperienze negative possono condurre a felicità e comprensione. La vita è disordinata. Quando rifiutiamo questa confusione – e facendo questo rifiutiamo la vita – rischiamo di percepire il mondo attraverso la lente della nostra economia e delle nostre scienze. Ma se celebriamo la vita con tutte le sue contraddizioni, la accettiamo, ne facciamo esperienza e, in definitiva, ci conviviamo, c’è la possibilità per una vita spirituale piena non solo di dolore e disordine, ma anche di gioia, comunione e creatività.
Derrick Jensen
È di nuovo venerdì e, mentre scrivo, noto che il termine “Venerdì Nero” è diventato un po’ troppo familiare. Qualcuno lo usa per il giorno dopo il giorno del Ringraziamento, ma più recentemente è diventato sinonimo di altri Venerdì nella storia, quando il mercato azionario statunitense ha sofferto perdite mozzafiato. Una settimana a oggi, il 7 novembre, è stato un giorno particolarmente doloroso per il Dow quando il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti, per quanto possa essere stato gonfiato, è stato pubblicato, ed è diventato subito chiaro che, come ha affermato un titolo successivo, “Avere Un Lavoro È Cosìììì 2007”.
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Postato da cdcnet il 13/12/2008 (1598 letture)
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Filosofia: CAPITALISMO, CAOS E DISORDINE
DI TRUMAN BURBANK
Comedonchisciotte
Il capitalismo pisciò
A volte può essere utile il linguaggio dei ragazzini per spiegare concetti solo apparentemente nuovi.
Una possibile lettura dell’attuale crisi economica è che il capitalismo abbia pisciato in quella che sembrava essere la fase di passaggio dal livello statale a quello globale, cioé ha fatto “psccc...” come una bombetta natalizia che parte per esplodere fragorosamente ed invece si smorza ignominiosamente.
Se il capitalismo ha fallito il salto di scala, la realtà globalizzata resta.
Adesso alcuni autori stimati (per esempio Prem Shankar Jha, in Il caos prossimo venturo) preannunciano il caos sistemico, una incontrollabile instabilità che provocherà molti danni. Conviene ritornare sul concetto di caos, su cui avevo già scritto.(1)
La regolarità del caos
Il caos può anche essere visto come un concetto tecnologico: ciò che è troppo complesso per essere calcolato viene denominato caos. Ma il caos non è necessariamente del tutto caotico e mantiene spesso degli aspetti ripetitivi.
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Postato da cdcnet il 05/12/2008 (2247 letture)
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