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Terrore e carcere: La "guerra al terrorismo" torna a casa
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Le
massicce epurazioni dei social media della scorsa settimana - a partire
dal divieto permanente al presidente Trump da Twitter e altri canali -
sono state scioccanti e agghiaccianti, in particolare per quelli di noi
che apprezzano la libertà di espressione e il libero scambio di idee. Le
giustificazioni fornite per la messa a tacere di ampie fasce di
opinione pubblica non avevano senso e il processo è stato tutt'altro che
trasparente. In nessun
punto dei due Tweet "offensivi" del presidente Trump, ad esempio, c'era
un appello alla violenza espresso in modo esplicito o implicito. Era un classico esempio di prima la sentenza, poi il verdetto.
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Terrore e carcere: Esporre i crimini di guerra dovrebbe essere sempre legale
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Il processo kafkiano di estradizione del fondatore di WikiLeaks Julian Assange continua, con ogni giorno frustrante
che rende più chiaro del giorno prima che ciò che stiamo guardando non è
altro che un'esibizione messa in scena dai governi degli Stati Uniti e
del Regno Unito per spiegare perché va bene che i governi potenti incarcerino giornalisti che espongono verità scomode su di loro.
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Terrore e carcere: Chi c'e' dietro la giudice che processa Assange
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Emma Arbuthnot è la giudice capo che, a Londra, ha istruito il processo
per l’estradizione di Julian Assange negli Usa, dove lo attende una
condanna a 175 anni di carcere per «spionaggio», ossia per aver
pubblicato, quale giornalista d’inchiesta, prove dei crimini di guerra
degli Stati uniti, tra cui video sulle stragi di civili in Iraq e
Afghanistan. Al processo, assegnato alla giudice Vanessa Baraitser, è
stata respinta ogni richiesta della difesa.
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Terrore e carcere: Terrorismo di stato in Cile contro i Mapuche
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Il Cile è uno dei paesi con il più alto numero di persone infette nella regione: 2.000 ogni giorno e leader mondiale nel numero di infezioni per milione di abitanti. In risposta, il governo ricorre alla vecchia strategia di distogliere l'attenzione su un altro conflitto applicando la dottrina dello shock. Traduzione automatica
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Terrore e carcere: 'Liberali tutti': detenzione minorile nelle carceri americane e israeliane
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A children’s detention center in Texas, US. (Photo: Video Grab) Traduzione automatica
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Terrore e carcere: Il programma di tortura degli Stati Uniti visto con gli occhi di una delle vittime
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Terrore e carcere: USA: 24enne ucciso dopo che 3 poliziotti lo colpiscono contemporaneamente con il taser
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Contea
di Henry, GA - Una famiglia è devastata e chiede risposte dopo che il
loro figlio di 24 anni è stato colpito a morte dalla polizia con il taser dopo
aver lasciato un festival di musica in Georgia nel fine settimana.
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Terrore e carcere: 50.000 bambini palestinesi imprigionati da tribunali farsa israeliani dal 1967
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 Traduzione automatica
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Terrore e carcere: Trovate decine di corpi di giovani torturati in un centro di detenzione minorile
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Traduzione automatica
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Terrore e carcere: Industrie farmaceutiche israeliane sperimentano farmaci sui prigionieri palestinesi
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![Palestinian activists take part in a protest in solidarity with Palestinian prisoners in Israeli prisons [File photo]](https://i0.wp.com/www.middleeastmonitor.com/wp-content/uploads/2017/12/2017_12-21-Palestinian-prisonersDAazd0lXgAERoMQ.jpg?resize=1200%2C800&quality=75&strip=all&ssl=1)
Traduzione automatica
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Terrore e carcere: Israele, licenza di uccidere
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Terrore e carcere: Ricordare l'11 settembre (1973)
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Terrore e carcere: IN YEMEN'S SECRET PRISONS, UAE TORTURES AND US INTERROGATES
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By Maggie Michael
Information
Clearing House
MUKALLA, Yemen (AP) — Hundreds of men
swept up in the hunt for al-Qaida
militants have disappeared into a secret
network of prisons in southern Yemen
where abuse is routine and torture
extreme — including the “grill,” in
which the victim is tied to a spit like
a roast and spun in a circle of fire, an
Associated Press investigation has
found.
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Terrore e carcere: DDL GAMBARO: ARRIVA LA CENSURA ONLINE
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Se foste stati eletti nelle liste di un movimento nato e cresciuto online, se
poi fossero successi incidenti, vi avessero espulsi e aveste occupato
la legislatura in un lungo pellegrinaggio fra i più cangianti gruppi
parlamentari (Misto, Gruppo Azione Partecipazione Popolare, Italia
Lavori in Corso…) per poi approdare alla corte di Denis Verdini (sì, il
gruppo di Ascari inviati da Berlusconi in missione dall’altra parte
dell’emiciclo per tenere in vita i vari governi del PD)…
Se aveste votato la fiducia a qualsiasi
ipotesi di governo avesse il coraggio di presentarsi alle camere, e se
nonostante questo, a legislatura ormai agli sgoccioli, vi trovaste senza
una reale possibilità di essere ricandidati, cosa fareste?
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Terrore e carcere: PERCHE' LA FOTO DI SALAH ABDESLAM E' STATA RITOCCATA?
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DI ROSANNA SPADINI comedonchisciotte.org
Il
concept album è sempre più ossessivo e ripropone i soliti modelli
puntuali, due fratelli nel ruolo di kamikaze uno puntualmente morto,
l’altro puntualmente in fuga. Parigi 13 novembre 2015, Bataclan, i fratelli Abdeslam.
Un puzzle apparentemente indecifrabile, un canovaccio improvvisato su
spazi d’arte pervasivi, che ad ogni nuovo attentato terroristico invece
si ripresentano in termini monotoni e sempre uguali … scenografie da
incubo colluse con le stesse confezioni antologiche abbastanza scontate,
quasi fossero gli intrighi che Ray Donovan deve quotidianamente disbrogliare nella sua Hollywood sontuosa e bastarda.
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Terrore e carcere: MY 40 YEARS IN PRISON
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Leonard Peltier www.counterpunch.org
What can I say that I have not said before? I guess I can start by
saying see you later to all of those who have passed in the last year.
We Natives don’t like to mention their names. We believe that if we
speak their names it disrupts their journey. They may loose their way
and their spirits wander forever. If too many call out to them, they
will try to come back. But their spirits know we are thinking about
them, so all I will say is safe journey and I hope to see you soon.
On February 6th, I will have been imprisoned for 40 years! I’m 71
years old and still in a maximum security penitentiary. At my age, I’m
not sure I have much time left. I have earned about 4-5 years good time that no one seems to want to
recognize. It doesn’t count, I guess? And when I was indicted the
average time served on a life sentence before being given parole was 7
years. So that means I’ve served nearly 6 life sentences and I should
have been released on parole a very long time ago. Then there’s
mandatory release after serving 30 years. I’m 10 years past that. The
government isn’t supposed to change the laws to keep you in prison —
EXCEPT if you’re Leonard Peltier, it seems.
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Terrore e carcere: NON SOLO EGITTO (GIULIO E LA TORTURA)
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FONTE: ROSSLAND (BLOG)
Qualcuno fatica forse a immaginare che il povero Giulio Regeni possa essersi
trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato (le manifestazioni di
Piazza Tahrir per l'anniversario della caduta di Mubarak), e che sia
finito arrestato insieme ad altri manifestanti, quindi portato in
carcere e lì torturato?
Forse pensiamo che questa ipotesi sia "poco credibile"?
Che non si pratichi la tortura nelle carceri egiziane?
Uhmmm.
Che
a nessuna persona "normale" possa mai capitare di finire nel posto
sbagliato nel momento sbagliato come probabilmente è successo a Giulio?
Uhmmm.
Come
alcuni terribili casi italiani dimostrano (da Bolzaneto a Cucchi), la
tortura e il pestaggio sono pratiche in uso non solo in Egitto o in
qualche sperduto paese sudamericano, ma nelle carceri di molti altri
civilissimi paesi occidentali (Guantanamo per tutti, ma senza
dimenticare l' extraordinary rendition, pratica illegale tutta occidentale).
Il
punto è che Giulio ha (forse) sperimentato la brutalità del mondo
parallelo, quello dell'illegalità praticata da chi della legalità
dovrebbe essere garante.
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Terrore e carcere: L'ESECUZIONE DI AL NIMR: UNA MOSSA POLITICA INTELLIGENTE
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FONTE: MOON OF ALABAMA
Il governo saudita ha dato seguito all'esecuzione di 47 prigionieri
che, da lunga data, erano stati condannati a morte per terrorismo e per
ribellione contro il governo.
Dal punto di vista del governo saudita è stata una mossa politica intelligente.
I
sauditi sono nei guai per la guerra nello Yemen. Dopo nove mesi di
bombardamenti che hanno fatto vedere l'inferno in quel paese non c'è
nessuna possibilità che l'obiettivo della loro guerra – cioè
reinstallare un governo fantoccio a Sanaa - possa realizzarsi in tempi
brevi. Mentre le forze yemenite fanno continui raid (vid)
su una città saudita dopo l'altra, anche i progetti sauditi di cambiare
i regimi per mezzo di jihadisti salafiti sia in Iraq che in Siria
stanno vacillando. Il prezzo del petrolio troppo basso rende necessario
che il governo saudita introduca le tasse sul suo popolo e le tasse,
quasi sempre, non rendono più popolare.
Per distogliere la gente da questi problemi i sauditi hanno deciso di
sbarazzarsi di un gruppo di prigionieri e utilizzare questo evento per
riguadagnarsi una certa legittimità. Molti dei 47 uccisi erano veramente
marmaglia di al-Qaida che, dieci anni fa, aveva ucciso e fatto saltare
in aria interi edifici in Arabia Saudita e aveva provato a rovesciare
con la violenza il governo saudita.
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