SIAMO IN COMMA 22
DI MAURO BOTTARELLI
rischiocalcolato.it
Rouen. Ci morì Giovanna D’Arco, ci nacque Francois Hollande. Se
cercavano un simbolismo, lo hanno trovato alla grande. Ma ormai si campa
di simbolismi, non ve ne siete accorti: strage a Nizza il 14 luglio,
giorno della Repubblica, strage a Monaco nel quinto anniversario della
mattanza di Breivik a Oslo e Utoya e ieri, addirittura, un attacco
dentro una chiesa, con tanto di sgozzamento rituale del prete
sull’altare. E il Papa che dice: . E poi, la laica e massonica Francia,
riscopre di colpo le sue radici cattoliche, quelle che ha ripudiato in
nome della Republique ma che tornano comode quando c’è da inquietare le
anime e seminare terrore al di fuori dei grandi centri urbani
cosmopoliti: la Francia profonda, quella del curato di campagna e di
poche anime in circolazione. Quella che, al voto, può cambiare le cose,
se debitamente plagiata dalla paura.

In Francia ci sono circa 45mila chiese cattoliche e da oggi la domanda
di tutti sarà: potrebbe capitare a me, nella mia parrocchia. Lo Stato
non può controllare così tanti potenziali bersagli e, stranamente,
chiunque sia stato a guidare il massacro a St. Etienne du Rouvray avrà
reso noto a tutti questo concetto: possiamo colpire ovunque. in ogni
momento. Di fatto, lo Stato è impotente. E in un mondo dove la gente
gira invasata alla ricerca dei Pokemon, chi vuole spargere il terrore ha
gioco facile. L’altra sera mi è tornata in mente una frase di Guy
Debord, il profeta del situazionismo, quanto di più lontano da me ma
filosofo la cui opera merita di essere letta per la preveggenza nel
delineare il delirio mediatico in cui viviamo: “La vittoria sarà di
coloro che avranno saputo provocare il disordine senza amarlo”. Ed è
proprio così, non a caso si scomodano i simboli, si incide la carne viva
della fede, si scava nel profondo delle certezze più solide.

C’è una regia dietro tutto questo e, state certi, non è soltanto di
quei quattro psicopatici dell’Isis. Non vi pare strana questa epidemie
di depressi e sofferenti di turbe psichiche che, di colpo, passano dai
tranquillanti alla jihad? E poi, fondamentale, è il timing di quanto sta
accadendo, Perché c’è sempre una tempistica preordinata e puntuale
nelle operazioni di destabilizzazione. Ora, di colpo, la nazioni
architrave dell’Europa, Francia e Germania, piombano nel terrore più
nero, con attacchi quasi quotidiani: e guarda caso, Deutsche Bank dovrà
essere nazionalizzata e la Francia è il Paese più esposto al rischio
sistemico dell’Italia, non solo a livello bancario ma soprattutto del
settore privato non bancario, come ci mostra il grafico.

Venerdì giorni, poi, la Bce renderà noti gli stress test e dopodomani,
invece, proprio Deutsche Bank presenterà i conti al mercato.
Coincidenze, ovviamente, ci mancherebbe. Ma il sistematico distoglimento
dell’attenzione pubblica attraverso il panico è strategia. La stessa
che era già nella testa del “Deep State” francese prima del Bataclan,
visto che Hollande firmò il decreto sullo stato d’emergenza quando le
teste di cuoio erano ancora in azione e nemmeno si conosceva il numero
esatto di vittime. Poco fa, poi, l’Europol, la stessa che subito dopo la
strage di Monaco ha derubricato i lupi solitari a meri soggetti
psichiatrici, ha lanciato l’allarme: centinaia di terroristi in Europa.
Arrivati tutti lo scorso weekend?
E, come già vi dicevo ieri, manca poco, solo un altro allarme e sarà
stato di emergenza anche in Germania, statene certi. Ormai, fomentati da
giornali che meritano solo di finire come rivestimento delle
pattumiere, la parola d’ordine è una sola: guerra contro l’islam. Sembra
di essere tornati all’autunno 2001. Ma l’islam è tante cose. Sono i
miliziani di Hezbollah, le truppe irachene, siriane e iraniane che hanno
combattuto con valore e sprezzo del pericolo lo stesso Isis che ora sta
insanguinando l’Europa: fossero tutti uguali, ci fosse una missione
unica di morte all’infedele, perché uccidere quelle che andrebbero viste
come avanguardie della lotta in nome di Allah?

Come sapete io sono contrario alle politiche di accoglienza e contrario
al multiculturalismo ma questo non significa voler dar vita alle
Crociate 2.0: non voglio che usi e costumi distanti mille miglia dai
miei prendano piede a casa mia, confliggendo con le mie tradizioni
secolari ma, al tempo stesso, se la Francia evitasse di fare 140 morti
civili in Siria come rappresaglia alla strage di Nizza, farebbe un passo
avanti. C’è poi la questione delle incongruenze, di cui la sequela di
attentati che stiamo subendo è piena. In un mondo non impazzito e dove
non è in vigore lo stato di emergenza, il governo francese si sarebbe
dimesso per la porcheria compiuta a Nizza, relativamente alla mancata
vigilanza e alla richiesta di distruggere i filmati della notte della
strage.

Invece nulla: qualche titoli di giornale, qualche parola nei tg ma alla
fine è sempre e solo la paura indotta e auto-indotta a menare le danze.
Gli assalitori che hanno compiuto l’attacco in chiesa erano francesi di
Rouen, uno dei quali era conosciuto e schedato come soggetto a rischio.
Ma, come al solito, sono morti. E i morti non parlano. Però parla il
loro passato: uno degli assalitori era uscito di galera lo scorso 22
marzo e portava il braccialetto elettronico: non esattamente un lupo
solitario che salta fuori dal nulla, non proprio un insospettabile. E
l’Isis, ovviamente, ha subito rivendicato l’atto (mi attendo a giorni
che rivendichino anche responsabilità nel passaggio di Higuain alla
Juventus): “Sono nostri soldati”. Un nuovo caso di auto-radicalizzazione
a tempo di record, stile Scientology? No, perché il soggetto in carcere
ci è finito proprio perché lo scorso anno voleva unirsi all’Isis in
Siria. Forse non era il caso, dopo Nizza, di sorvegliarlo un pochino più
attentamente?

Oppure siamo in pieno nel Comma 22, ovvero un paradosso contenuto nel
romanzo “Catch 22” (letteralmente “Tranello 22” ma normalmente tradotto
come “Comma 22”) di Jospeh Heller. Il paradosso riguarda un’apparente
possibilità di scelta in una regola o in una procedura, dove in realtà,
per motivi logici nascosti o poco evidenti, non è possibile alcuna
scelta ma vi è solo un’unica possibilità. In lingua inglese, viene
infatti comunemente citato con il significato di circolo vizioso. Per
capirci, chi può sapere se siamo di fronte a terroristi che si fingono
pazzi o pazzi che si fingono terroristi? Può apparire un concetto
astruso ma non lo è affatto ed è efficacissimo.

E’ talmente applicabile, nella sua paradossalità, che nella sitcom
italiana Camera Café (non certo roba da intellettuali o strateghi
dell’intelligence) c’è è un episodio, intitolato appunto Comma 22, dove
il Comma 21 del nuovo regolamento aziendale dice che quando un impiegato
non riesce a svolgere il proprio lavoro può chiedere cinque giorni di
ferie anticipate ma il Comma 22 dice che, per una segretaria, la
semplice compilazione corretta del modulo di richiesta delle ferie
rappresenta una dimostrazione di saper svolgere il proprio lavoro.
Sembra quasi che in atto ci sia un enorme esperimento psico-sociale, più
che un’ondata terroristica in pieno stile. E i media, salvo rare
eccezioni, stavo svolgendo la parte del leone in questa operazione,
veicolando immagini e concetti unidirezionali, anche a rischio di
sfiorare il ridicolo, come accaduto al RaNews e SkyTg24 nella serata
dell’attentato a Monaco di Baviera.

Poche ore dopo l’attacco in Francia, in un ospedale di Berlino un uomo è
entrato ed ha ucciso un dottore con un colpo di pistola, salvo poi
volgere l’arma verso se stesso, suicidandosi. La notte precedente, in
Giappone un ex dipendente di una casa di cura per disabili ha ammazzato
19 persone a coltellate, ferendone 45, prima di arrendersi alla polizia.
E’ l’impazzimento di uno strato sempre maggiore di popolazione, ovunque
nel mondo. E l’emergenza perenne, il senso di pericolo e insicurezza
instillato dalla contrapposizione islam-Occidente è la benzina
necessaria a far girare il motore di questa anarchia controllata. E’
tutto un paradosso: che credibilità possono avere Francia e Germania
nella lotta all’estremismo islamico, se la prima si è fatta crescere in
seno il male in nome dell’integrazione e la seconda ha operato una
politica suicida di porte aperte?

O chi governa quella nazioni è un completo imbecille o c’è qualcosa di
strutturale in questa lenta, capillare e snervante inflizione di morte e
paura nella nostra società, di per sé già indebolita da una
laicizzazione senza contenuti che tende solo a omologare al ribasso.
Viviamo nella società del sentito dire amplificato e reso verità dai
social network: a Monaco la CNN dice che l’attentatore avrebbe urlato
Allah Akbar, mentre il filmato della demenziale lite con il condomino
del palazzo di fronte mostra altro. Ieri in Francia, gli attentatori,
prima di sgozzare il parroco, avrebbero gridato Daesh. E, a differenza
di Nizza, le forze di sicurezza sarebbero intervenute con tempismo
magistrale, facendo irruzione e freddando gli assalitori.

Dunque, a Nizza, dove era normale avere un dispiegamento di forze in
massa, cecchini compresi, perché si attendevano 40mila persone per i
fuochi d’artificio, c’era solo una macchina della polizia municipale,
mentre ieri le teste di cuoio sono arrivate in un baleno in una paesone
della Normandia profonda. E poi, avete notato, la velocità con cui gli
inquirenti, in un quadro di caos e concitazione come è quello di un atto
terroristico, comunicano i disagi psichici degli assalitori, mancano
solo i nomi della medicine che gli avevano prescritto i medici e la loro
mutuabilità eventuale? Vedete quante domande, quante incongruenze,
quante mezze verità e tesi di comodo. Poi, ci sono le certezze, come
quelle espresse da Francois Hollande: “L’Isis ci ha dichiarato guerra e
noi dobbiamo fare guerra all’Isis, utilizzando qualsiasi mezzo
necessario”. E nessuno fiaterà. Viviamo dentro un enorme videogioco
globale ma siamo soltanto comprimari. E, nessuno, ci ha spiegato né le
regole, né l’obiettivo da raggiungere. Si naviga a vista tra mostri che
appaiono e scompaiono all’improvviso. E’ il nuovo terrorismo. E serve
molti padroni.
Mauro Bottarelli
Fonte: www.rischiocalcolato.it
Link: http://www.rischiocalcolato.it/2016/07/uscito-poco-galera-braccialetto-elettronico-jihadista-comma-22.html
25.07.2016