DI TYLER DURDEN
zerohedge.com
Pare che abbia quasi raddoppiato "i consigli" dello scorso Aprile (dopo
che aveva già dato una definizione della "politica di asilo imperfetto"
dell'Europa): George Soros ha aumentato il numero dei suoi consigli
portando da quattro a sette i pilastri fondamentali per evitare il crollo dell'Unione Europea. In un articolo scritto per Foreign Policy intitolato “L'ultima occasione dell'Europa per decidere una Politica dei Rifugiati" Soros
spiega meglio il suo piano (cavalcando l'attuale "approccio
frammentario") per salvare l'Europa prima che sia troppo tardi.
In poche parole, il miliardario dice che la UE deve far entrare centinaia di migliaia di profughi all'anno, spendere almeno 30 miliardi di euro (una cosuccia dal momento che ritiene che tutto possa essere finanziato dal debito e dalle tasse) oppure l 'Europa si troverà di fronte una "minaccia esistenziale".
Soros comincia minacciando: Le
soluzioni frammentarie della UE cominciano a dare sui nervi. Solo
un'ondata di creatività finanziaria e politica potrà evitare la
catastrofe.
La crisi dei rifugiati aveva già cominciato a far disintegrare lentamente l'Unione Europea. Poi il 23 giugno è arrivata una calamità ancor più grande — la Brexit. Entrambe queste crisi hanno rafforzato i movimenti nazionalisti e xenofobi in tutto il continente.
Si cercherà di vincere una serie di votazioni importantissime nel
prossimo anno — tra cui le elezioni nazionali in Francia, Olanda e
Germania nel 2017, un referendum in Ungheria sulla politica dei
rifugiati della UE il prossimo 2 ottobre, una replica delle elezioni
presidenziali in Austria, nello stesso giorno e un referendum
costituzionale che si terrà in Italia a ottobre o novembre di
questo'anno.
Invece di unirsi per resistere a questa minaccia, gli Stati
della UE stanno mostrandosi sempre meno disposti a cooperare tra loro.
Ognuno persegue indipendentemente, politiche migratorie discordanti,
spesso a discapito dei loro vicini. In queste circostanze, non sarà
possibile, a breve termine, una politica europea completa e coerente in
materia di asilo, malgrado gli sforzi dell'organo di governo dell'Unione
europea, la Commissione Europea. Manca la fiducia necessaria per la
cooperazione e dovrà essere ricostruita con un processo lungo e
laborioso.
Questo è un peccato, perché una politica globale deve
rimanere la massima priorità per tutti i leader europei: L'Unione non
può sopravvivere senza. La crisi dei rifugiati non è un evento
una tantum; ci si aspetta un periodo di pressioni migratorie ancora
maggiori per il prossimo futuro, per una serie di cause tra cui gli
squilibri demografici ed economici tra Europa e Africa, per gli
interminabili conflittidi tutta la regione e per il cambiamento
climatico. Le politiche migratorie beggar-thy-neighbor, come la costruzione di recinzioni lungo il confine, non solo frammentano ulteriormente l'unione ma danneggiano anche seriamente le economie europee e sovvertono gli standard globali dei diritti umani.
Cosa comporterebbe un approccio globale di questo genere? Servirebbe
a stabilire un obiettivo garantito di almeno 300.000 rifugiati ogni
anno che dovrebbero reinsediarsi in modo sicuro direttamente in Europa
dal Medio Oriente - per un totale che si spera dovrebbe essere accolto
in maniera equa da altri paesi in altre parti del mondo. Questo
obiettivo dovrebbe essere tanto efficace da convincere i veri
richiedenti asilo a non rischiare la vita attraversando il Mar
Mediterraneo, soprattutto se una volta raggiunta l'Europa in modo
irregolare, avrebbero perso i requisiti per essere considerati veri e
propri richiedenti asilo.
Questo potrebbe servire come base perché l'Europa fornisca fondi sufficienti ai principali paesi che accolgono i rifugiati al di fuori dell'Europa e per stabilire dei centri, in quegli stessi paesi, dove potrà cominciare il processo di richiesta asilo; si
dovrà creare una potente guardia costiera e di frontiera europea;
definire uno standard comune per le richieste e per l'integrazione dei
richiedenti asilo (e per il respingimento di chi non ne ha titolo), per
rinegoziare le regole del Dublin III e per condividere equamente le
spese di asilo in tutti i paesi della UE.
E come nota Jacob Wolinksy di ValueWalk, nel dettaglio Soros pensa che i sette punti qui sotto elencati siano la chiave del problema...
Primo , l'UE e il resto del mondo devono ricevere un numero consistente di rifugiati direttamente dai paesi in prima linea
in modo sicuro e ordinato, cosa che sarebbe molto più accettabile sia
per i rifugiati che per il disturbo che danno alla popolazione ...
Secondo , la UE deve riprendere il controllo dei suoi confini. Quello che più allontana e aumenta la gente sono le scene di caos ...
Terzo, la UE deve sviluppare strumenti finanziari
che possano fornire fondi sufficienti per le sfide a lungo termine che
dovrà affrontare e non limitarsi a trattarle come episodi occasionali ...
Quarto, la crisi deve essere utilizzata per costruire meccanismi comuni a livello europeo che proteggano le frontiere, dunque valutare le domande di asilo, e lo spostamento dei rifugiati ...
Quinto, dopo che i rifugiati sono stati riconosciuti, ci deve essere un meccanismo per ricollocarli all'interno dell'Europa stessa in base ad appositi accordi ...
Sesto, l'Unione Europea, insieme alla comunità internazionale, dovrà sostenere i paesi che accolgono i rifugiati stranieri molto più generosamente di quanto faccia oggi ...
Settimo e ultimo pilastro è che, data l'età della sua popolazione, l'Europa dovrà se necessario creare un ambiente in cui la migrazione economica sarà la benvenuta.
Soros conclude come segue:
I benefici portati dalla migrazione superano di gran lunga i costi per l'integrazione degli immigrati. Gli
immigrati professionalmente qualificati possono migliorare la
produttività, generare crescita e aumentare la capacità di assorbimento
del paese beneficiario. Popolazioni differenti apportano competenze
differenti, ma il loro apporto deriva tanto dalle innovazioni che
introducono quanto dalle loro specifiche competenze - sia nei paesi di
origine che nei paesi di destinazione. Si possono raccontare tanti
aneddoti su queste storie, a cominciare dal contributo che diedero gli
Ugonotti alla prima rivoluzione industriale sia nel tessile che nel
settore bancario in Inghilterra. Tutto fa giungere alla conclusione che i
migranti hanno un elevato potenziale per contribuire all'innovazione e
allo sviluppo, se solo si dà loro una opportunità.
Perseguire questi sette principi è essenziale per calmare le
paure dell'opinione pubblica, per ridurre i flussi caotici dei
richiedenti asilo, per fare in modo che i nuovi arrivati vengano
completamente integrati, per stabilire delle relazioni reciprocamente
vantaggiose con i paesi del Medio Oriente e dell'Africa, e per
rispettare gli obblighi umanitari internazionali dell'Europa.
La crisi dei rifugiati non è l'unica crisi che l'Europa deve
affrontare, ma è la più urgente. E se solo si facessero dei
significativi passi avanti sulla questione dei profughi, questo
renderebbe le altre questioni - dal perdurare della crisi del debito
greco, alle ricadute della Brexit, alla sfida con la Russia - più
facili da affrontare. Tutti i pezzi devono combaciare, e le
possibilità di successo rimangono scarse. Ma ci dovrà essere una
strategia che, per aver successo, dovrà essere seguita da tutte le
persone che vogliono che l'Unione europea sopravviva.
È interessante notare che Soros è voluto tornare indietro di
centinaia di anni per ricordarci l'esempio degli Ugonotti e non a soli
50 anni fa, quando la Francia cominciò a far entrare migranti
provenienti da Algeria e Marocco - per il momento quel piano piuttosto
recente è stato un fallimento, e molti sarebbero stati di questa
opinione anche prima del recente attacco terroristico a Nizza.
Mentre la speranza continua nella sua eterna primavera (per molti istituzionalisti) che la UE rimanga unita, non possiamo fare a meno di sospettare che la spesa di 30 miliardi di euro l'anno
(finanziati tassando o indebitando ancora di più i cittadini
dell'Unione Europea) e lasciare che arrivino " anche 300.000 rifugiati
l' anno", mentre il tessuto sociale di quello che dovrà essere il
super-stato è vicino al collasso, mentre gli attacchi terroristici sono
in aumento, e mentre la disoccupazione in molti paesi europei si calcola
con percentuali a due cifre - tutte le aspettative di Soros probabilmente saranno un non-starter.
Fonte: http://www.zerohedge.com/
Link: http://www.zerohedge.com/news/2016-07-20/george-soros-doubles-down-accept-300k-refugees-costing-30bn-or-risk-eu-collapse
20.07.2016
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l'autore della traduzione Bosque Primario.