COSA GOOGLE SA DI TE
Postato il 09/09/2013 di cdcnet
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DI TYLER DURDEN
Information Clearing House
In precedenza abbiamo riportato il racconto personale di Michele Catalano,
la quale ha raccontato come un giorno si è trovata faccia a faccia con
sei agenti della joint terrorism task force. Il motivo? "Il nostro
googlare certe cose, apparentemente innocenti, ma la curiosità uccide il
gatto, aveva creato una tempesta perfetta di profili terroristici. Perché da qualche parte là fuori, qualcuno la stava guardando.
Qualcuno, il cui mestiere è ricollegare ciò che le persone fanno su
internet, ha acceso una luce rossa quando ha visto i dati della nostra
ricerca".
La risposta a "chi" stava guardando dovrebbe essere più chiara
all'indomani delle rivelazioni di Snowden dei due mesi scorsi. Ma invece
di ridiscutere la vecchia storia della NSA che intercetta e registra
virtualmente ogni forma di comunicazione esistente, o meditare su quali
filtri miss Catalano ha attivato per raggiungere questo risultato
veramente inquietante, forse una domanda migliore è solo cos'è che Google sa riguardo a ciascuno dei suoi utenti che usi quotidianamente la sua interfaccia, che in questo periodo significa tutti coloro che hanno un computer. Come risulta, quasi tutto.
Qua c'è la riflessione e l'esperimento non molto "ragionato", eseguito
ieri da Tom Gara del Wall Street Journal, prima che la storia di miss
Catalano divenisse pubblica, per scoprire quanto è ricca la sua
tappezzeria di informazioni nei magazzini dell'azienda che una volta
diceva, retoricamente, di "non essere malvagia".
Diamo un'occhiata all'esperimento poco pensato.
Immaginate che da qualche parte ci sia una lista che contiene ogni
singola pagina web che avete visitato negli ultimi 5 anni. Essa contiene
anche tutto ciò che abbiate mai cercato, ogni singolo indirizzo che
avete guardato su Google Maps, ogni email che avete spedito, ogni
messaggio di chat, ogni video di YouTube che avete guardato. Ogni
elemento è marchiato con ora e data, quindi è esattamente chiaro, fino
al minuto, quando tutto ciò è stato fatto.
Ora immaginate che quella lista sia completamente ispezionabile. E
immaginate che sia su un sito web pulito e facile da usare. Immaginando
tutto ciò, potete pensare a un modo in cui un hacker, che ha accesso a
tutto questo, possa usarlo contro di voi?
E una volta che avete immaginato tutto questo, andate su google.com/dashboard e guardate come diventa realtà.
Come pezzo per completare l’articolo di oggi di Amir Efati, del Wall
Street Journal, su Google e la privacy, ho fatto un'immersione in Google
Dashboard, una specie di Stazione Centrale di tutte le informazioni che
la compagnia ha immagazzinato riguardo a te. È una quantità davvero
stupefacente, specialmente se, come me, siete stati grandi utenti di
Gmail dal suo lancio nel 2004. Finché siete connessi a Gmail, o ogni
altro account di Google, la compagnia non solo mantiene le tracce di
come viene usato il suo servizio -- ma prende nota di ogni sito che
visitate sul web.
Qui c'è una descrizione sintetica dei dati che abbiamo trovato sul
mio Google Dashboard, messi insieme in un grafico per il giornale di
oggi. Include le mie 64.019 ricerche su Google, e le mie 134.966
conversazioni su Gmail:
COSA SA GOOGLE: Google segue abbastanza dati per costruire dei portfoli
di molti utenti -chi sono, dove vanno e cosa fanno- e le informazioni
sono tutte disponibili su google.com/dashboard. Qui ci sono solo alcune
cose che il reporter Tom Gara del Wall Street Journal ha scoperto a suo
riguardo
GMAIL: 134.996
tutte le email di Tom dal suo primo account di Gmail nel 2004. Google ha anche immagazzinato le sue 6.147 chat.
CONTATTI: 2.702
Google conosce le persone a cui Tom scrive di più. In cima c'è un amico in Egitto.
RICERCHE CON GOOGLE: 64.019
Google pensa che Tom compia la maggior parte delle sue ricerche intorno
alle 8 di mattina ET (ora della Costa orientale USA, nota CdC), ma ciò è
probabilmente alterato dagli anni trascorsi fuori dagli USA.
YOUTUBE 9.220
video che Tom ha guardato, messi in ordine cronologico, compresa una serie sulle canoe vista a giugno.
DISPOSITIVI ANDROID 3
Google conosce tutti i dispositivi Android sincronizzati con i telefoni
di Tom, compreso il vecchio telefono Nexus S che ha dato a sua madre
GOOGLE PLAY 117
questo è il numero di applicazioni che Tom ha scaricato dal Google store
DENARO 3
carte di credito (2 scadute) salvate in Google Wallet, più due indirizzi
di spedizione e 13 acquisti dettagliati dal giugno 2009.
PASSWORD 35
numero di password di siti salvate nel browser di google chrome
DOCUMENTI 855
documenti creati da Tom, più 115 che ha aperto e appartengono ad altre persone
POSIZIONE Willunga, South Australia.
A causa di un problema sconosciuto, Google ha impostato il domicilio di
Tom da uno dei suoi vecchi telefoni Android, che ha dato a sua madre in
Australia
Le riflessioni puramente teoriche di Gara continuano:
L'idea che tutti questi dati esistano come una massa di "uni" e "zeri"
in un server in California, studiati da robot disinteressati per offrire
migliori risultati di ricerca e pubblicità più rilevanti, è qualcosa
che molti di noi possono pensare in astratto.
Ma il fatto che è tutto visibile proprio ora, in una pagina web facile
da usare, completata dai suoi servizi di ricerca (sì, puoi compiere
ricerche Google sulla tua cronologia web), è qualcosa di completamente
differente. Per esempio, ho cercato ogni sito che avessi visitato,
contenente la parola "piovra". E sì, i risultati erano meravigliosi.
Certamente, se qualcun altro riesce ad avere accesso al mio Google
Dashboard -- e le possibilità che ciò accada sono alte -- essi
potrebbero cercare cose molto meno innocenti che una creatura marina di
otto tentacoli. Le possibilità negative sembrano senza fine, dal ricatto
digitale alle forme più profonde di furto d'identità.
Oppure sei agenti del terrorism task force che si presentano di fronte a
te solo perché hai cercato "pentola a pressione" su Google.
Ma aspettate, c'è dell'altro.
Dato che non è solo l'Agenzia per la sicurezza nazionale (NSA) e i suoi
tentacoli, che ha accesso diretto al complesso di informazioni che è
Google e la sua fede di "non essere cattivo". Ma anche l'FBI.
Il Wall Street Journal è di nuovo in pista.
Dei funzionari di polizia degli USA stanno espandendo l'uso di strumenti
usati quotidianamente dagli hacker per raccogliere informazioni su
sospettati, portando le microspie per i criminali nell'era cibernetica.
Le Agenzie Federali sono rimaste in silenzio riguardo a queste
possibilità, ma documenti dei tribunali e interviste alle persone
coinvolte nei programmi forniscono nuovi dettagli riguardo agli
strumenti per hackeraggio, inclusi spyware inviati ai computer e
telefoni attraverso emails o link sul web -- tecniche comunemente
associate ad attacchi di criminali.
Persone che hanno confidenza con i programmi dell'Ufficio Federale di
Investigazione (FBI) dicono che è aumentato l'uso di strumenti per
hackeraggio sotto gli ordini dei tribunali, mentre gli agenti cercano
di seguire sospetti che usano nuove tecnologie di comunicazione, inclusi
alcuni tipi di chat online e strumenti di crittografia. L'uso di questo
tipo di comunicazione, che non può essere intercettato come un
telefono, è chiamato "going dark" dalle forze dell'ordine.
Una portavoce dell'FBI ha rifiutato di commentare.
L'FBI sviluppa internamente alcuni strumenti per hackeraggio, e ne
acquista altri dal settore privato. Con questa tecnologia, l'ufficio può
attivare da remoto i microfoni in telefoni che hanno il software
Android di Google per registrare le conversazioni, ha detto un ex
funzionario americano. Può fare lo stesso ai microfoni dei PC portatili
senza che l'utente lo sappia, ha detto questa persona. Google ha rifiutato di commentare.
C'è di più, ma il concetto è chiaro: tutti questi metodi di sorveglianza
apparentemente ridicoli usati da Jack Bauer e altri personaggi delle
fiction... Erano troppo reali.
Essi sono reali, di fatto, come il Grande Fratello predetto da George
Orwell tanti anni fa. Essi sono reali come un equivalente moderno di
Stanza 101 , anche se abbiamo bisogno un altro Edward Snowden per
rivelarlo.
Tyler Durden
Fonte: www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article35748.htm
3.08.2013
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ILARIA GROPPI
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